Si può essere ancora “di sinistra”?

Andrea Lazzari
freeuser

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Questa sera rileggevo uno sfogo fatto sui social in merito a tante situazioni vissute negli ultimi anni. Situazioni che hanno fatto emergere il profondo senso di inadeguatezza che provo cercando di immedesimarmi ed immergermi nella realtà che stiamo vivendo.

Polarizzazioni, -ismi, schwa varie, slogan e sensi di appartenenza a “cose” che dalla sera alla mattina sembrano acquistare un’importanza capitale e che, anche solo 48h prima, erano praticamente ignorate dai più, mi fanno rivalutare il senso del concetto di evoluzione. La riporto integralmente, sotto, per tenere traccia di questa cosa all'interno del mio spazio.

Perdonerete il linguaggio “poco aulico” ma si tratta di uno sfogo quindi tale è il linguaggio che lo rappresenta… ah! Alcuni elementi sono “smarcatamente” divisivi, pace! Cominciamo… :-)

Si può essere di sinistra anche se non si ascoltano cantautori fracassa coglioni
Si può essere di sinistra anche se il femminismo tossico che fraintende parità di genere e diritti delle donne ti è andato sulle palle
Si può essere di sinistra anche se consideri molte delle battaglie sindacali anacronistiche e non adatte alle nuove generazioni di lavori e lavoratori
Si può essere di sinistra anche se consideri lo ius soli uno spauracchio propagandistico che nasconde la volontà di non fare una beneamata minchia per l’inclusione dei nati e cresciuti in Italia
Si può essere di sinistra anche se ritieni che l’europa abbia tradito il suo mandato e che sia di fatto uno strumento che ha portato solo alla macelleria sociale che stiamo vivendo
Si può essere di sinistra anche se le battaglie a favore dei più deboli non sono un vessillo identitario ma un naturale evoluzione della specie che però nessuno innesca
Si può essere di sinistra anche se la cancellation culture “progressista e demostratica” ti sembra una cazzata main-stream che non meglio posizioni nello scacchiere globale
Si può essere di sinistra anche se non ti spieghi come cazzo si è potuti passare dalle proteste per l’uccisione di George Floyd all'abbattimento delle statue di Cristoforo Colombo
Si può essere di sinistra anche se cominciano a starti sui coglioni gli * alla fine delle parole
Si può essere di sinistra anche se consideri il ban di parole violente (ne*ro, f*ocio per dirne due) come un meccanismo per dargli ancora più forza dispregiativa
Si può essere di sinistra anche se consideri le parole importanti ma l’abolizione di whitelist, blacklist, master e slave nell’informatica ti fa pensare di avere a che fare con menomati mentali
Si può essere di sinistra anche se non porti l’eskimo e se i giacconi unisex verdi ti fanno schifo quasi quanto le divise dei soldati
Si può essere di sinistra anche se per il censis sei un borghese ma se ti fai i conti in tasca sei solo un proletario vestito bene
Si può essere di sinistra anche se il 90% delle battaglie politiche progressiste che ti hanno propinato negli anni non sai bene a che cazzo abbiano portato se non una divisione sociale
Si può essere di sinistra anche se ritieni che il referendum sul nucleare possa essere un fottuto boomerang di cui cominciamo a vedere gli effetti a lungo termine
Si può essere di sinistra anche se ascolti opinioni diverse dalla tua e cerchi uno scambio d’idee anche con chi non è della tua stessa linea (nota: no i fascisti e i nazisti li schifo a prescindere… è colpa loro non mia)
Si può essere di sinistra anche se ritieni che debba esserci una severa riforma fiscale che tenga conto della spaccatura di censo che esiste tutt’oggi ma che al contempo garantisca il “fare impresa” a scapito di chi produce ricchezza senza produrre valore (sì la flat tax è una cagata e sì, il capitalismo permea oramai la nostra società)
Si può essere di sinistra anche se ritieni che le lobby e il mestiere del lobbysta, se fatto alla luce del sole, non siano il male di questo mondo e che anzi, demonizzarli e ripudiarli serve solo a chi quelle lobby le sfrutta nell’ombra
Si può essere di sinistra anche se schifi i meccanismi comunicativi della “sinistra istituzionale” e anzi li ritieni i medesimi, seppur con argomentazioni diverse, di quelli usati dalla destra (solo che questi ultimi parlano al cervello rettile e alimentano la paura)
Si può essere di sinistra anche se ritieni che gli operai e i proletari siano oramai irrecuperabili, ammesso che esistano ancora, anche e soprattutto a causa delle politiche che, almeno negli ultimi 30anni, anche la sinistra istituzionale ha tenuto
Si può essere di sinistra anche se pensi che il settore pubblico vada drasticamente rivisto e che il principio per cui le assunzioni fatte dalla pubblica amministrazione debbano passare per un concorso debba essere cambiato altrimenti la PA è condannata al clientelismo (nonostante i concorsi) e alla mediocrità
Si può essere di sinistra anche se argomenti come bioetica, laicità, immigrazione, politica estera, legislazione del lavoro, istruzione, politiche di genere, sanità non siano temi meno significativi degli stanziamenti in tema di welfare o del rapporto tra spesa pubblica e Pil (anche se vorrei venisse applicato il principio del BIL — Benessere Interno Lordo)
Si può essere di sinistra anche se credi provocatoriamente che la democrazia sia sopravvalutata e che la sinistra riformista sia una “cagata pazzesca”
Si può essere di sinistra anche se vedi nella Cina, smarcatamente antidemocratica, un modello
Si può essere di sinistra anche se oramai il dialogo costruttivo lo riservi per poche persone perché oramai la speranza ti ha abbandonato da anni
Si può essere di sinistra anche se ritieni che gli sforzi per ridurre le pressioni competitive che uno stato deve almeno mitigare, soprattutto se sono a scapito delle classi più deboli di lavoratori, siano vani se non affrontate collegialmente insieme ad altri stati e ritieni quindi giusto agire a scapito di quelli stati che se ne fregano delle politiche egualitarie
Si può essere di sinistra anche se le considerazioni fatte fino ad ora possono essere considerate in contrasto fra loro ma sì, sei di sinistra se fai di tutto per trovare una quadra

Mi domando se non fosse stato più corretto finire molte frasi con un punto interrogativo. La verità vera è che le risposte che ne scaturirebbero mi fanno solo vomitare.

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