PA italiana senza cultura digitale

PA italiana senza cultura digitale:
Perché il protocollo elettronico non decolla? Perché' montagne di carta sotterrano la Giustizia? E l'open source nella PA? La banda larga? Il sottosegretario Magnolfi delinea lo scenario in una intervista a InterLex

Capirai che novità, dopo qualche anno passato all'interno del dominio di “eGov” (mamma mia quanto suonano male queste parole, mi sembra politichese) ho cose da raccontare che potrebbero fare concorrenza alle Storie della Sala macchine.
Prendo spinto da questa ennesima ammissione di fallimento per dare alcuni spunti di riflessione (ma mica sono Fuggetta) alcune impressioni o forse semplicemente sfogare il mio punto di vista... Ready GO!
Roma - Dieci anni di normative sulla trasformazione elettronica della pubblica amministrazione italiana hanno regalato al paese leggi avanzate, studiate anche all'estero: nei fatti, sono pochissimi i vantaggi introdotto nel sistema e per i cittadini. Una delusione cocente per i sostenitori della riforma, una situazione dalla quale è difficile persino ripartire.

Mi vengono in mente le parole di Francesco un mio collega in merito a questa cosa: “Ognuno deve dare quello che ha, e non inventarsi chissà cosa per far colpo”, perfetto lasciamo l'IT a chi ce l'ha nel sangue, e diamoci alla ristorazione (grande cultura della cucina italiana) al turismo enogastromico (idem come sopra) e alle belle arti (armiamoci di picozza pala e spazzola e dissotterriamo il nostro giardino alla ricerca di qualche antico rudere)...
aggiungo anche ... che siamo splendidamente bravi nell'autoreferenzialità delle leggi che ci governano, siamo bravissimi a fare le leggi c'è da ammetterlo... allora ... risaniamo il deficit ... mettiamoci a vendere le leggi!!! Bah ... go on ...
Secondo il sottosegretario per le Riforme e l'Innovazione nella PA Beatrice Magnolfi “sono state introdotte alcune novità, come il protocollo elettronico, che però non sono diventate prassi in tutte le amministrazioni. Abbiamo situazioni in cui le tecnologie si sono sovrapposte all'uso della carta”.

Sovrapposte all'uso della carta?! MAI SENTITO PARLARE DI DEMATERIALIZZAZIONE DEI DOCUMENTI? go on...
Magnolfi, che ne parla in una approfondita intervista pubblicata da InterLex, spiega che il problema non sono le normative, sono le persone, l'insufficiente cultura digitale della PA italiana. “Quando mi trovo di fronte alla pubblica amministrazione reale, da cittadina - spiega - mi accorgo che c'è un enorme vuoto da colmare tra l'impianto normativo e la realtà”.

DRIIIIIN PER CHI SUONA LA SVEGLIA? BUONGIORRRRNO SOTTOSEGRETARIO (Scusate la poca educazione nello scrivere)
Altro fronte su cui si sta intervenendo è quello della sicurezza informatica e sulla banda larga. “Il nostro obiettivo di legislatura - ricorda Magnolfi - è la copertura del territorio nazionale al cento per cento con la banda larga. Questa è una priorità programmatica, che è resa più chiara anche dall'apertura sul cosiddetto mix tecnologico di WiFi, WiMax e così via. È chiaro che un Paese sempre più connesso, perché sono più di venti milioni i cittadini connessi a Internet, deve tener conto del problema della sicurezza delle reti”.

E come? Continuando a dare i fondi per il Digitale Terrestre? O_O' ... e ancora ...
E sull'open source Magnolfi conferma l'impegno del Governo, già espresso nella Finanziaria, e spiega: “Ho pensato che sarebbe utile reinsediare una commissione, che in sostanza dovrebbe essere la comunità di coloro che hanno dato un contributo, sono stati i pionieri, hanno fatto le esperienze più interessanti nei vari settori. Lavoreranno on line per sei mesi e produrranno un documento finale per capire se quella direttiva (la direttiva Stanca sull'open source, ndr.) è ancora valida, se va aggiornata, se è stata applicata. La Finanziaria ci impone anche di realizzare il market place, il sito frutto del lavoro dell'osservatorio del CNIPA, in cui le soluzioni open source diventano patrimonio comune. Il bello è che ormai tutti parlano di standard aperti, mentre qualche anno fa c'era il rifiuto di questi temi, sembrava che parlarne fosse cosa da comunisti”.

Quest'ultima parte è un pò meno demagogica, ma SE SMETTESSIMO DI FINANZIARE PROGETTI SVILUPPATI CON TECNOLOGIE PROPRIETARIE? UH?

Sentiremmo le urla e le strilla dei dirigneti delle PA come un lontano eco nel vento!!!

Boh! oggi sono <polemico mode=“on” />

L'intera intervista qui

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